Ma come macinavano la farina nell’antichità? Come decoravano i tessuti con le pintadere? Riuscireste a fare un mosaico simile a quelli dei pavimenti di una domus? Il museo propone diversi laboratori (descritti di seguito), ispirati ai principali periodi storici, per apprendere antiche tecniche di lavorazione e decorazione.
OBIETTIVI FORMATIVIAvvicinarsi alla storia antica mediante attività manuali. |
TIPOLOGIA ATTIVITA’ |
PARLIAMO DI |
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QUESTA ATTIVITA’ è ADATTA A: |
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PERIODO DELL’ANNO |
Tutto l’anno |
90 min | www.santorsoarcheologica.it |
Cosa significano le icone? Consulta la legenda.
Laboratorio 1. COLORIAMO LA PREISTORIA
I colori della preistoria: pigmenti di argilla e carbone, da usare per decorare la stoffa con la riproduzione antichi timbri chiamati pintadere. Consigliato alle classi III delle scuole primarie.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Visita del museo, con particolare attenzione per l’area di preistoria e protostoria.
COSA FAREMO
Grazie alla riproduzione di antichi timbri preistorici, le pintadere, e usando pigmenti colorati ricavati da argille e carbone, verranno fatte delle decorazioni su stoffa, durante l’attività i ragazzi realizzeranno anche una pintadera di argilla da portare a casa.
Importante: ogni ragazzo dovrà portare un pezzo di stoffa delle dimensioni simili a quelle di un tovagliolo, di colore bianco o comunque chiaro, possibilmente di cotone (tipo vecchio lenzuolo).
Approfondimento: le pintadere sono reperti relativamente rari, diffusi nel mondo mediterraneo tra il neolitico e l’età del bronzo; si presume venissero usate per decorare, stoffe, pareti domestiche o la pelle, ma alcuni pensano si usassero anche per decorare il pane.
Il museo ne espone un esemplare rinvenuto a Lusiana, sull’Altipiano dei Sette Comuni.
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Laboratorio 2. LA TELA DI PENELOPE
Un piccolo braccialetto in lana tessuto con le nostre mani per scoprire un’arte diffusa nel nostro territorio fin dalla preistoria. Consigliato per le classi IV e V delle scuole primarie.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Visita del museo, con particolare attenzione per l’area di protostoria dove è esposta la riproduzione di un telaio del IV secolo A.C.
COSA FAREMO
Con un piccolo telaio si realizzeranno delle strisce di “tela” da usare come braccialetti.
Approfondimento: l’artigianato tessile nel mondo antico era diffuso in ambito domestico, nel mondo mediterraneo era un’attività tipicamente femminile sviluppatasi a partire dal neolitico, cioè dalla scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento.
Le indagini archeologiche svolte a Santorso tra il 1982 ed il 1989 hanno evidenziato la presenza di numerosi laboratori di tessitura probabilmente finalizzati alla produzione standardizzata di tessuti destinati al commercio., in quell’occasione si rinvennero tracce di due telai in legno del IV secolo a.C.
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Laboratorio 3. A CASA CON LUCIO
Provare a fare un piccolo mosaico a tessere bianche e nere per capire il paziente lavoro con cui i romani abbellivano i pavimenti delle loro ville. Consigliato alle classi V delle scuole primarie.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Visita del museo, con particolare attenzione per l’area romana, dove è esposto il modello di una domus romana.
COSA FAREMO
Con l’aiuto di supporti grafici, colla e tessere verranno realizzati dei piccoli mosaici a tessere bianche e nere, raffiguranti alcuni dei motivi decorativi più diffusi in età romana.
Approfondimenti: le case degli antichi romani presentavano spesso pavimenti musivi; potevano essere policromi, cioè colorati, oppure bianchi e neri. Quelli policromo di solito decoravano le ville più elegante, l’esempio, conosciuto, più vicino a noi sono i pavimenti policromi rinvenuti a Vicenza.
Nell’Altovicentino sono attestati pavimenti musivi bianchi e neri in alcune “ville rustiche, cioè fattorie di medie grandi dimensioni. Le abitazioni più povere avevano invece il pavimento in terra battuta.
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Laboratorio 4. DALLO SCAVO AL MUSEO
E dopo lo scavo? Dove va il reperto archeologico? Come diventa oggetto da esporre in museo? Attività consigliata alle classi III delle scuole primarie.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Diventa archeologo – simulazione di scavo, oppure visita al museo.
COSA FAREMO
Il laboratorio ripercorre tutte le attività svolte dall’archeologo dal momento del recupero del reperto archeologico: lavaggio, restauro, disegno, studio… fino alla selezione per l’allestimento museale.
Approfondimento: se il momento dello scavo e della scoperta è il più conosciuto del lavoro dell’archeologo, anche il “dopo” riveste un’importanza fondamentale. È infatti necessario che i reperti, una volta trovati, vengano adeguatamente puliti, registrati in un apposito registro, unico per tutto il territorio nazionale, chiamato Inventario Generale (IG), devono quindi essere restaurati, disegnati e studiati per contribuire alla ricerca storica di un territorio. In fine saranno selezionati i reperti da esporre, sulla base di precise valutazioni fatte dagli esperti e dai curatori dei musei.
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Laboratorio 5. UN REPORTER TRA GLI ANTICHI ROMANI
Un viaggio indietro nel tempo per scoprire usi e costumi degli antichi romani. Attività consigliata alle classi V della scuola primaria o alla scuola secondaria di primo e secondo grado.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Visita del museo, con particolare attenzione per l’area romana, dove è esposto il modello di una domus romana, oppure Laboratorio “A casa con Lucio”, per sperimentare l’antica arte della decorazione a mosaico.
COSA FAREMO
Attività di archeologia sperimentale per far rivivere ai ragazzi, con l’aiuto di simulazioni e di riproduzioni didattiche, la vita quotidiana di un antico romano.
Come dei veri reporter, i ragazzi seguiranno una famiglia romana tra le mura domestiche nell’arco di un’intera giornata, per realizzare infine un “reportage creativo” dell’esperienza vissuta.
Laboratorio 6. UNA GIORNATA TRA I RETI
Chi erano i Reti? Quali importanti tracce hanno lasciato nel nostro territorio? Attività consigliata alla classe IV della scuola primaria.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Visita del museo, con particolare attenzione per l’area protostorica e oppure Laboratorio “La tela di Penelope”, per approfondire la conoscenza delle fibre e la lavorazione al telaio.
COSA FAREMO
Attività di archeologia sperimentale per far rivivere ai ragazzi, con l’aiuto di simulazioni e di riproduzioni didattiche, la vita quotidiana degli antichi Reti.
I ragazzi potranno toccare con mano fedeli riproduzioni di oggetti appartenuti alla popolo dei Reti, capire come funzionavano e cimentarsi nello sperimentare gli antichi mestieri.
Approfondimenti:
I materiali rinvenuti nella “casa-laboratorio” di Santorso, indagata dagli archeologi tra il 1982 e il 1989, permettono di riflettere su diversi aspetti della vita quotidiana e dell’economia del nostro territorio durante la seconda età del ferro. In museo sono esposti interessanti reperti che riguardano la metallurgia, la lavorazione tessile e la diffusione dei commerci nel mondo retico.